Sillabe

Le lenzuola sul corpo nudo.

I fianchi che stringono un desiderio.

Ho perso le mani attorno alle braccia, per trattenere il cuore colmo di amore e un pò di pudore mi imperla di brividi.

L’orario di una notte che sta per finire e non mi importa se ho dimenticato per strada parecchie ore di sonno, voglio aspettarlo.

Sento la porta aprirsi piano, sento i gesti soliti, quei tintinnii e vorrei scivolare via, balzare a guardare il cielo, riprendermi gli stracci che ho strappato altrove mentre perdevo tempo e non potevo vivermi lui.

Crede io stia dormendo e fa piano, scivola al mio fianco e non so resistere, le mie mani diventano fragorosi applausi su una pelle che amo, i baci scendono nel suo centro, mi trasformo in un origami fatto di carta crespa e gratto dolcemente la sua stanchezza.

La voce che fatica ad uscire densa nel desiderio che diventa unicità.

Non voglio luci, non voglio nessuna musica, siamo già così perfetti che dentro il suo sguardo che mentre lo faccio mio, vedo, che si fonde e perde ogni pensiero.

Il non capirci nulla che fa sentire il retro delle orecchie fuso e bollente.

I cuscini che scansano i sogni e realizzano voglie morbide di un mattino che bussa e oltre le persiane vede corpi innamorati.

Una danza perfetta.

Il sublime cercarsi e incastrarsi. Odori e umori che restano addosso mentre le braccia si perdono a proteggere.

Un’altra storia e lo storia che cercavo, le dita che corrono come piume sui tasti del computer e lui che non sa, respira e guarda il fuoco del suo camino ignaro di tutto, anche se sa che il tempo breve è trascorso e già domani sarà un pochino in più in un eterno che frammentato ora sta ricostruendo ciò che ha perso.

Fare l’amore non è solo un gesto ma una ricerca.

E se gli occhi lo chiedono non sarò di certo io a fermarli anche se sono oltre uno specchio che ora ha ritrovato un sorriso.

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2020-02-11T17:22:22+02:00