Lentezza

La calma e la lentezza delle vacanze.

Una sosta meritata dallo stress della routine ed il calcolo di tutti i momenti persi durante l’anno che ora cerco di raggruppare.

Di annusare.

Ritrovarli in piccole dita che mi sfiorano la schiena mentre il sole già forte rimbalza come se dovesse inondarci di buon umore, le risate delle mie bimbe come l’occasione per dimenticarmi del tempo che trascorre.

Perché le cose belle necessitano di attenzione, semplicemente.

Infatti io ho cercato fin da subito di non essere mai distratto, aggrapparmi alla gioia razionale di diventare padre e cercare di sprofondare quasi dolcemente in un ruolo che non mi ha mai spaventato ma che ho sentito prendere gradualmente importanza.

Facevo programmi e immaginavo una famiglia tutta mia ma era come se mi mancasse un segnale, una sorta di molla che facesse partire un desiderio che dentro era solo fermo ad osservare. Come se aspettassi dei doni per convincere il mio cuore a compiere i veri passi.

Sembra assurdo ma il tutto avvenne a casa di amici una sera, mentre guardavamo un video di tanti anni fa, le risate, il dire “com’eri” e quel gesto che mi ha aperto la mente ed il cuore: vedere una bimba di otto anni aiutare un bambino più piccolo di lei in difficoltà, mi frenò e poi fece ripartire con il sorriso. Quella bimba che in pochi fotogrammi colse la mia curiosità e paternità, sarebbe diventata anni dopo la madre delle mie figlie e quella sera era proprio al mio fianco durante quella proiezione.

Ora pensandoci sorrido, mentre tra le mie braccia le nostre piccole mi raccontano un sacco di cose, anche se capita di perdere il filo che poi riacchiappo e divento un po’ piccolo anche io e mi reinvento dentro questo nostro rapporto totalizzante, amorevole, bellissimo, atemporale, a volte faticoso, con delle regole da seguire anche mentre si gioca e come flashback rivedo parti di una mia infanzia fredda. Il lato positivo è che non mi cristallizzo, anzi ne faccio una sorta di tesoro, trasformo ogni mia mancanza riflettendo invece colori e buon umore, simpatia e fantasia, con fare fantastico perché è fantastico l’esserlo…colmi di fantasia e magia! Appare come un gioco di parole ma è solo un sottolineare quello che porto dentro e addosso, nei profumi di due bambine di cinque e due anni.

Mi stupisco ogni giorno di come vedendo crescere loro io stia colmando una parte di me ancora bisognosa, quella che intanto che fuori la brezza accarezza, cerca abbracci e affetto e come se le mie figlie sapessero, arrivano cariche di buon umore e vivacità.

Spazi che non voglio intralciare e le osservo essere sorelle, diverse in tutto.

Due tavolozze di colore che mi regalano quadri di sfumature decise e spumeggianti.

Finisce un passo e ne inizia un altro.

Ogni giorno che scorre, un passo di danza nuovo da imparare.

Sarà questo essere il padre di due bambine innamorate di tutto?

Di quella serenità che portano addosso e che io accolgo tutta quando mi perdo nelle carezze tra i loro capelli dopo che si sono finalmente addormentate e sognano.

Perché resterò sempre un tipo innamorato della lentezza in un mondo sempre di corsa ecco perché se loro si fermano, io mi riempio della loro rarità.

(Dall’esperienza di un tipo mediterraneo!)

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2019-07-16T16:04:09+02:00