Faccio scorrere distrattamente sul cellulare delle foto di posti nuovi, luoghi mai visitati, avventure che sogno.
Lui mi si fa più vicino.
– Mamma cosa guardi? –
Mi volto e sorrido.
– Ti piacerebbe fare un viaggio? –
E così si comincia a fantasticare in due, gli zaini, le scarpe comode, i pantaloni corti, le risate.
Chissà cosa potremo fare quest’estate, anche due giorni lontani da qui, a correre e giocare.
Lui si distrae e io lascio andare la testa sul cuscino del divano.
Ripenso a quando scoprii di aspettarlo, ero sorpresa, non mi ero mai immaginata nella figura di madre, era come un vestito che credevo non mi sarebbe mai entrato, fino a che non è arrivato lui!
La mia grande forza!
I primi mesi di gravidanza furono difficili, infiniti, turbolenti e poi fu un crescere di euforia, oltre che di quel pancino che tra movimenti strani, mi stupiva.
Io che mi sono sempre vista viaggiatrice, ho fatto un viaggio speciale in quel periodo.
Così lo abbracciavo e girandomi lo abbraccio ora, anche se per un piccolo istante si stizzisce, ma alla fine siamo cane e gatto che convivono e sanno sempre come volersi bene!
(Dall’esperienza di Barbara)