Fly on

Mi lascio guidare. 

Trasportare. Le sensazioni che si impegnano a non tracimare.

Un ballo lento mentre fuori è buio e io non ho i piedi abbastanza caldi per poter continuare a volteggiare.

Le luci si diradano e le vie si rimpiccioliscono mentre oltre la vetrata piange qualche goccia di pioggia.

L’inverno chiama e si può chiudere fuori, sta lì ad aspettare, è un pò come l’amore, quello vero.

Ci sono occhi che non si dimenticano, intrecci che non si possono sciogliere, silenzi che non si possono interrompere.

Chiedo solo un istante.

Perché a me piace disegnare con le parole, poter bussare piano lungo la pelle, non essere banale per il cuore e raccontare tutte quelle cose che non tutti possono percepire.

Potrei essere sotto una coperta immersa nei miei sogni e tenerli stretti, perché a scappare via è un attimo, anche dimenticarsi veramente di essere stati bene totalmente almeno una volta nella vita.

Le gocce fuori si fermano, le tegole sono umide, la notte si rilassa, respira piano e le mie mani vengono strette.

Sento freddo e si ferma tutto.

Le labbra che diventano umide sotto il tocco di altre labbra, il calore di un corpo che diventa il mio.

La passione è un fremere che inonda ogni pausa di contrazione alla base del collo.

Mi lascio guidare e poi non importa se perdo la connessione.

Ci sono sentimenti che non si possono spiegare.

Si chiamano segreti.

E io ne scrivo mentre la musica va e mi lascio trasportare.

Sono io a volare.

(Ascoltano “O Fly On” dei Coldplay)

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2019-12-11T16:47:46+02:00