Ciao Franco…

Te ne stavi andando e lo avevi capito appena la battaglia era cominciata, ma ti sei aggrappato alla vita con tutto ciò che avevi. Un lungo cammino durato più di due anni, duro, tortuoso, con il respiro corto, con la rabbia dentro agli occhi, ma il sorriso sulle labbra.

Venerdì mattina hai deposto le armi, sebbene fino alla fine hai stretto i pugni.

Ci hai regalato una forza senza eguali, ci hai insegnato l’allegria, la leggerezza, l’amicizia, la scaltrezza. 

In questi giorni ho pensato parecchio a qualcosa da scriverti, ma le parole si affievolivano, era più nitida la tua voce dentro la mia testa che mi diceva “dai Nano, mi raccomando eh!”, come quando prima di salutarci, mi abbracciavi.

Ma non è giusto non ti lasci un pensiero, anche se tu eri molto pratico, diretto, molto fisico.

E’ stato un piacere immenso averti come zio, perché per me eri così, uno zio che quando arrivava portava sorrisi e battute, assieme alla tua Patry e vederla giungere vicino alla chiesa senza di te ieri, è stato così surreale, ma mi è parso molto più strano essere lì tutti, compresa tua mamma e tua sorella e non vederti arrivare.

Ci sono tanti momenti che portano il tuo ricordo, la tua freschezza. Il raccontarci i tuoi giri in bici, parlare dei tuoi amici come se li conoscessimo anche noi, gli acquisti fatti, le migliorie nella casa al mare… La curiosità per le cose nuove, compresa la tecnologia, non smetteva di tenerti acceso.

Ci hai regalato la tua presenza. Abbiamo avuto un dono ed è stato quello di conoscerti, come ha detto proprio il parroco ieri durante l’omelia per il tuo congedo e mentre lui si allontanava dal pulpito, fuori è passata una moto. Mi ha attraversato il pensiero innocente fossi tu su quella sella, come se girassi da quelle parti a vedere un pò quanta gente c’era a salutarti.

Una persona sportiva, ricca di inventiva, amante della vita, delle belle cose e con un affetto grandissimo per la sua famiglia, un amore grande per la sua piccina dalla testa piena di ricci. 

Ora l’hai lasciata sola e ieri sembrava così grande, sebbene il dolore che avesse negli occhi fosse indescrivibile, ci ha detto che ti sei aggrappato a lei come un ragno pregandola di non lasciarti. 

Non so come si portino dentro certi momenti, soprattutto se devono restare ricordi, ma so che sarà più importante la tua presenza sempre al suo fianco, anche così.

Non volevo piangere ma mi è uscito naturale.

Ora passa, lo so, perché ti sento redarguirmi così:

“Su Nano che la vita è bella anche se è una merda a volte!”

Quanta ragione hai.

Ciao Franco…

(A modo mio, il ricordo per una persona tanto importante della mia famiglia)

INDIETRO

Cosa ne pensi?

PARLIAMONE SU TWITTER
SCRIVIMI
2024-04-09T17:35:52+02:00