Foglio bianco

Foglio bianco.

Mille parole incastrate dentro le dita.

La musica nuova che ribalta le emozioni e poi le accatasta sul cuore, una centrifuga potente. Devo elaborare queste note che vorticando e mi alzano la pelle con brividi freddi.

Sento tepore, emozione. Vorrei scrivere ciò che mi lascia senza fiato, così posseduta da alcune cose che ormai fanno parte di me.

Sento una carezza lungo la schiena, sa di nostalgia e l’accolgo senza esitare.

Mi sento in pace mentre mi lascio trasportare lontano, in un luogo che non pensavo potessi amare più di una terra che è parte della mia vita da quando sono nata.

Sapete di cosa è fatta la felicità?

Non di quello che si spera di poter avere, ma di tutto quello che abbiamo e possiamo sentire addosso, vedere, toccare, respirare, percepire. Portare dentro anche solo per poco.

Un pezzo di cielo, un’ombra strana lungo l’asfalto, una goccia sulla fronte che si perde tra le sopracciglia e poi un bacio tra le scapole.

Foglio bianco già pieno di parole che molto probabilmente io sto solo ricalcando perché vengono dai tasti che io premo come se fossero quelli di un pianoforte. Lo avevo già scritto da qualche parte, ma è ciò che mi succede se dentro alle cuffie ho la musica giusta che mi porta a galla l’arte che mi contraddistingue e oggi tocca ad un giovane ragazzo che ho scoperto da poco.

Dettagli, mentre mi perdo in chiacchiere forse senza senso.

Un viaggio dentro alle sensazioni più belle e capire che se continuo così potrò di nuovo tornare forte come sono stata un tempo, perché se mi prendo per mano sento meno dolore, scalcia ciò che sono distruggendo tutte la cattiverie gratuite dette per affossarmi.

Nelle ultime settimane ho rivisto, anche tra altra gente, persone che hanno fatto parte di quel mio passato che per tanti anni mi ha ribollito dentro e ora ho capito che rivederle era come dire a me stessa che anche quelle cose sono passate e ora non fanno più male.

Fa così la vita: insegna.

Così mentre parte la chitarra per la terza volta, dentro sento la sensazione di strafottenza verso chi finge di niente ma vuole tenermi lontana, ne ho avuto abbastanza di dolore gratuito e di dipinti addosso che mostravano ben altro di ciò che io sono davvero. 

Scuoto le spalle per non dire altro che sullo stomaco diventa un impropero diretto e scivolo oltre, mentre gli occhi si illuminano sotto dei capelli pazzi che contornano una fronte che oggi mi ricorda di quando ero adolescente.

Corro lontano, chiudo una valigia e domani si parte.

Corro dentro al tempo pieno di passi leggeri. 

Nella voglia di riabbracciare un’amica che non vedo da tanto.

E so che lì sarò felice.

Sarà uno di quegli attimi ricchi che riempiono e accolgono.

Lo sguardo si perde oltre la finestra, il vento pare stare lì ad aspettare un mio cenno, ora arriva flebile a toccarmi un braccio e io sorrido fissando il cielo.

La canzone sta per finire nuovamente mentre l’acustica della chitarra mi incanta prima di accompagnare la voce graffiante del cantante.

Finisco così, con il foglio pieno, il cuore incantato e i sogni che non smettono di farsi riprendere.

(Sottofondo “Hello Heaven, Hello” di Yungblud)

INDIETRO

Cosa ne pensi?

PARLIAMONE SU TWITTER
SCRIVIMI
2025-08-06T17:35:33+02:00