9 marzo

Questo periodo di mani fredde e silenzi.

Le sirene lungo le strade. 

La notte insonne e i sogni che tremano.

Perché tutto questo?

Questa noncuranza?

Questo virus che sta mangiando vite e integrità morale.

Cosa sta succedendo?

Neppure il cielo si sa decidere.

Il vento che gratta la pelle e le preoccupazioni che feriscono il cuore.

I visi contorti e la fretta di andare altrove, al riparo da qualcosa che noi per primi dovremmo avere il riguardo di non portare addosso per non infettare chi ci circonda.

Guardo fuori dalla finestra mentre un’altra goccia da lassù scende e bagna il muro, la paura è un sibilo che toglie l’udito a quello che poteva essere un sorriso sereno.

Un anno iniziato male, dentro parentesi che si fanno mani che ora non possiamo nemmeno più stringere.

Ci sarà di nuovo una normalità?

Mi guardo attorno e tutti mi sembrano un pò stranieri, sotto lo stesso cielo che fino a poco fa ci sembrava un riparo.

Mi stringo le braccia attorno al petto e tremo in disparte dietro una porta nel buio di una stanza, per non farmi vedere da mio figlio. 

Come posso fare a proteggerlo se non so neppure se dentro di me ho il mostro che si sta allargando?

Ascolto musica per non fare prendere il sopravvento a qualcosa più grande di me, come in quelle notti che mi sembrava di scivolare giù dal letto e invece ero ferma sotto le coperte ed era solo il male di vita che mi stava lacerando.

Quante canzoni imparai in quel periodo.

Ora mi perdo tra grammi di farina e note che mi portano emozioni e voglio un sogno nuovo.

Forse se mi prometto che dopo questo incubo salto, fa meno male affrontare tutta questa realtà che non ci fa capire come dobbiamo comportarci.

Mi guardo allo specchio e il sonno che manca si vede sotto agli occhi, con la strana sensazione di vuoto pensando a chi voglio bene e a quelli che conosco che stanno vivendo sospesi in notizie che non arrivano.

Cosa sta succedendo?

Il cielo sta diventando scuro ed un altro giorno sta per finire, mentre questo dolore resta fisso e io non riesco a rilassarmi, mentre spero che tra poco mi sveglierò e potrei scoprire che era solo un sogno amaro e invece non è possibile, tutto questo va affrontato con calma e attenzione, affondando le dita dentro l’acqua e delle bolle che portano via gli strati di pelle coperte dal negativo.

Il vetro si appanna e non faccio come da piccola, il cuore che vorrei disegnarci sopra lo tengo dentro, a farmi da scudo a questa paura insana.

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2020-03-09T18:15:39+01:00